Bar Sartea

MARCO FEBBRARO VISTI INTERVIEW #DISCOGATTO

1 – Parlaci di te: la tua passione per la musica e l’arte del DJ.

E’ un fatto viscerale che difficilmente si può spiegare, come tutti coloro che provano un sentimento così profondo verso la musica e/o qualsiasi altra cosa, sa bene. E’ il mio quotidiano, il mio lavoro. E’ un impegno grande che magicamente non costa fatica anche quando non è tutto rose e fiori. E’ la voglia crescente di studiare, approfondire, ricercare e magari migliorare. E poi c’è il DJing che è (solo) una parte di questo impegno, ma che è indiscutibilmente ciò che amo fare di più. La possibilità di condividere con qualcuno la tua musica preferita è un privilegio prezioso sul quale rifletto seriamente tutte le volte e mi emoziono provando umilmente a proporre qualcosa che non sia ne facile, ne scontato, avendo sempre a mente che l’apprezzamento passa attraverso il divertimento.

2 – La figura del label manager: parlaci della tua esperienza con Strictly Groove Recordings e le altre etichette che hai creato.

E’ un’esperienza cominciata almeno dieci anni fa, che porto avanti con tantissima dedizione. Il ruolo del discografico mi stimola moltissimo. Ho cominciato producendo musica inedita e voglio tornare a farlo. Ma in questo periodo mi occupo quasi esclusivamente di ristampe con Erezioni, La Bella Di Notte, Omaggio e Seminato, ogni etichetta rivolta ad un genere specifico. C’è sicuramente un aspetto commerciale che mi ha spinto ad aprire questa parentesi, perché con le ristampe è forse più “facile” permettersi delle tirature sensibilmente più importanti, ma credo che tutto nasca dal mio essere compratore e rivenditore di vinile usato, con un forte desiderio di rendere accessibile a quanti più appassionati possibile, dischi così rari e costosi. E poi è un grande onore avere a che fare con artisti di un altro tempo, spesso blasonatissimi e collaborare con loro al tributo (vedi così le mie ristampe) di capolavori immensi.



3. Il tuo rapporto col vinile.

Totale. Dopo un bicchiere per l’acqua, una fetta di torta, la tazzina del caffè e lo spazzolino da denti, è il primo oggetto fisico che tocco e probabilmente l’ultimo, prima di mettermi a letto.

4 – Cosa pensi dell’attuale scena Clubbing italiana.

Penso che sia un po’ la scena che fu. Per tutti quelli come me che hanno vissuto gli anni ’90, è difficile, come dire, parlare di scena, perché abbiamo uno degli esempi massimi, ancora sotto gli occhi. E non sono affatto un nostalgico, anzi, però vedo che le situazioni più interessanti (e sane) le promuove sempre chi ha una certa esperienza. Raramente vedo la creatività e quell’ingenua spregiudicatezza intrinseca nei giovani, come i giovani degli anni ’90, certamente fomentati da un fermento culturale imparagonabile e da un periodo fortemente rivoluzionario per la musica clubbing. E’ vero anche che negli anni ’90 si è creato da zero qualcosa di totalmente nuovo ed alternativo, che oggi manca, certamente per più di un motivo. Non credo sia questa la sede però…

5 – Cosa ti aspetti da Discogatto.

Mi aspetto di ritrovare gli amici che non abbraccio da tempo e di incontrarne di nuovi. Tanti appassionati di musica, gente sorridente, libera almeno per una sera, persone in vena di far festa. Mi aspetto di essere accolto alla grandissima da tutto lo staff del mitico Bar Sartea e di godermela ai piatti insieme a DAX.

6 – Progetti futuri.

Si lavora a testa bassa per cercare di offrire sempre il meglio ai fan di Strictly Groove e le etichette annesse sopracitate, e una sempre più ampia selezione di dischi di qualità ai nostri affezionati ed eventuali nuovi clienti collezionisti e non.

Discogs

www.strictlygrooverecords.com

hearthis.at/marcofebbraro/

Disco Gatto intervista a Marco Febbraro: Amateur DJ, music consultant, utopian
By Partyhardy © 11.2018 Family House.

#DISCOGATTO 17.11.2018

 

#DISCOGATTO 17.11.2018

PARTYHARDY & Bar Sartea
winter season 2018

Sabato 17 novembre dalle 21.00

Marco Febbraro Visti

Resident dj:
Dax DJ

* Ingresso gratuito

Facebook Event

Info: +39 3427403042 | 0444 563725

Bar Sartea, since 1904 the best music in town
Corso dei Santi Felice e Fortunato, 362, 36100 Vicenza VI

DJ Rou interview #DISCOGATTO

1 – Quando e dove suoni prossimamente?

Il 27 di Ottobre sarò in doppia su Roma: il pomeriggio al Roma Vinyl Village e la notte al Coho Apartment; il primo weekend di novembre invece sarò al mio party allo Studio 54 a Bologna, il 9 invece ci sarà L’Archivio presents al Ex Forno Mambo e per l’occasione presenteremo il mio nuovo EP su Bosconi, sarò ai dischi insieme all’owner dell’etichetta ovvero Fabio Della Torre. Il 17 Novembre invece sarò al Rush a Torino e via così.. Devo dire che è un periodo piuttosto pieno! ?

2 – Bologna è una città bellissima, culla di molti artisti.. Che aria si respira?

Diciamo che durante la mia adolescenza si respirava un aria tutt’altro che positiva. C’era stato troppo negli anni 90′ e a inizio 2000. Ma negli ultimi 3, 4 anni a Bologna sembra esserci una rinascita e l’aria è più che buona: c’è tanta voglia di fare e tante crew dei più disparati generi musicali. Inoltre siamo più di 10 negozi di dischi in città: direi che per l’Italia è una buona media.

3 – Com’è oggi la scena clubbing Bolognese?

Il clubbing sarebbe pieno di potenziale ma purtroppo una delle cose che manca a Bologna è un club come si deve. Ci sono bei locali in centro che però non possono avere bei sound system e viceversa dove ci sono i sound system come si deve, c’è invece la difficoltà di raggiungimento del locale o la difficoltà a riempirlo, perchè mega contenitori. Manca una via di mezzo ovvero un bel clubbettino comodo alla città, con un bell’impianto, con un buon bar e non troppo dispersivo.. speriamo.

4 – Com’è nato L’ARCHIVIO? Che ruolo ha nella tua vita?

L’Archivio è nato per caso. Iniziai a comprare stock a fine 2012 perchè su Bologna era rimasto ormai poco e ovviamente tutto quello che non mi interessava, lo iniziai a rivendere ad amici dj o amanti del disco. Nel giro di un anno, un anno e mezzo mi ritrovai con un garage con 3000, 4000 dischi in vendita e colsi l’occasione di entrare in un negozio di vestiti in centro, creandomi un corner all’interno.
Nel 2016 poi mi sono spostato nella attuale sede in cui mi sono unito a 180grammi records, negozio di un mio caro amico.
Diciamo che più che avere un ruolo nella mia vita, è ormai la mia vita. Passo 10 ore al giorno qui dentro dal Lunedì al Sabato e a volte anche la Domenica un salto lo faccio.. ma ringrazio possa essere così. ?

5 – Hai in cantiere altri progetti e produzioni?

Si non sto/stiamo mai fermi. Ho in lavoro tantissime cose, sia da solo che con i veneti “Lite Orchestra”; ho un nuovo progetto con Twovi e un Mr. Dearson, due ragazzi pugliesi con cui stiamo lavorando a un paio di EP. C’è in cantiere anche il nuovo Red Rooster che curo insieme a D’Arabia: sarà una “rassegna” della scena bolognese attuale. Insomma non si sta mai fermi per davvero!!!

Discogs

DJ Rou Facebook Fans Page

Disco Gatto intervista a DJ Rou By Eros Stangoni Partyhardy © 10.2018 Family House.

#DISCOGATTO 20.10.2018

Guglielmo Mascio interview #DISCOGATTO

1 – Sei appena tornato dalla Spagna, dove hai suonato in occasione del “The Landing festival”. Come è stata questa esperienza?

Sentirsi liberi di selezionare musica per clubbers moderni, attenti e con un’attitudine al divertimento al di sopra della norma, non è una cosa che capita spesso purtroppo.
I ragazzi del Glove Party di Barcellona (grazie Carlo Simula, Daniele Zonza, Gio e tutti gli altri) conoscono bene il significato di “Disco party” e questo primo esperimento in Palma De Maiorca non è stato altro che una conferma del grandissimo lavoro fatto negli ultimi anni a Barcellona e non solo.
Cosa potrei aggiungere? Mirrorball, colori e outfit che ti fanno viaggiare indietro nel tempo, sorrisi e selezioni musicali incredibili… D I S C O

2 – Qual è il contesto dove preferisci mettere dischi?

Quando c’è gente pronta ad animare la pista fin dal primo disco e un buon impianto, credo che qualsiasi location potrebbe essere quella ideale.

3 – Leggenda narra che in ogni mercatino che si rispetti si possa trovare Guglielmo alla ricerca di di rarità in vinile. Cosa ti affascina di più di questi luoghi? Lo preferisci ad un acquisto online?

Ahahaaah!!! Convinzione errata… Durante gli ultimi 20 anni ne ho girati sicuramente molti, purtroppo non proprio tutti!
Mi piace viaggiare, guidare per ore o prendere l’aereo per poi ritrovarmi chissà dove a rovistare tra polvere e oggetti del passato, incrociando personaggi di ogni genere, sperando di tornare a casa con qualcosa che non avresti mai pensato di poter trovare.
Preferisco sicuramente questi luoghi ma la difficoltà o meglio l’impossibiltà di poter trovare alcune cose qui in Italia, mi costringe anche all’aquisto online… L’attesa del pacco è peggio di un viaggio di 15 ore in macchina per arrivare in un mercatino in Belgio 😉

4 – Hai alle spalle una lunga carriera di gran livello e sei molto riconosciuto come collezionista. Come è stata la tua evoluzione musicale dagli albori ad oggi?

Non esageriamo dai! Ho avuto la possibilità di girare un pò e di divertirmi selezionando la musica che sentivo più mia.
Non mi definisco o ritengo assolutamente un collezionista. Il fatto di aver speso o spendere molto tempo nella ricerca è qualcosa che va necessariamente di pari passo al collezionismo. Il gusto della ricerca e la curiosità vanno ben oltre questo concetto…
Anche chi ha acquistato per anni tutti i numeri di Topolino e dopo averli letti, li ha conservati in soffitta è un collezionista allora.

5 – Il ricordo che ci hai lasciato lo scorso anno non potrebbe essere migliore. Sei contento di tornare? Che cosa ti aspetti?

Sono contento e la città di Vicenza trasmette sempre ottime vibrazioni… ma con Dax DJ nei paraggi, non potrebbe essere altrimenti e il Sartea è un must. Ci vediamo sabato per svariati drink e musica per ballerini esperti.

Disco Gatto intervista a Guglielmo Mascio By Eros Stangoni Partyhardy © 09.2018 Family House.

#DISCOGATTO 29.09.2018

 

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#vinyl #washingmachine #afrofunk #cratedigging

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#DISCOGATTO 29.09.2018

PARTYHARDY & Bar Sartea
winter season 2018

Sabato 29 Settembre dalle 21.00

Per la seconda data di #DISCOGATTO torna a trovarci un dj che già lo scorso anno ci ha fatto muovere le gambe a velocità massima:

Guglielmo Mascio
Non è soltanto un disc-jockey, è un’icona: simbolo della smisurata passione per il vinile. Già dagli anni novanta si esibisce sulle consolle più importanti d’Italia e non solo, proponendo un suono innovativo ed avveniristico. Ideatore e resident dei party NuFunKlan e Teenage From Mars, ha portato sulla scena italiana artisti come Chicken Lips, Dj Harvey, Idjut boys, Black Devid Disco Club, Emperor Machine, Alden Tyrell, solo per citarne alcuni, anticipando quel movimento nu-disco che prenderà piede solo anni più tardi.
Ad oggi i suoi dj-set sono una ricercatissima miscela di obscure disco, afrobeat, voodoo funk e chissà cos’altro si possa trovare nella sua libreria musicale. Se vi venisse in mente di utilizzare shazam durante uno dei suoi set… probabilmente la risposta sarà “per i miracoli ci stiamo ancora attrezzando” …

Resident dj:
Dax DJ

* Ingresso gratuito

Facebook Event

Info: +39 3427403042 | 0444 563725

Bar Sartea, since 1904 the best music in town
Corso dei Santi Felice e Fortunato, 362, 36100 Vicenza VI

Discogatto ? Partyhardy & Bar Sartea Winter Season 2018

PARTYHARDY e BAR SARTEA presentano: DISCOGATTO. Ritornano i leggendari “DJ Set” in vinile, a base di sonorità Funk, Disco, Boogie, Cosmic, House Music, Acid, Italo Disco, Elettronica che hanno caratterizzato e fatto conoscere in tutto il mondo il Bar Sartea. Dal 2005 al 2012 qui a #Vicenza sono passati tra i migliori DJ al mondo diffondendo sana Club Culture con gran passione e sentimento! Eccoci pronti ad una nuova avventura:

Sabato 29.09.2018
Guglielmo Mascio

Sabato 20.10.2018
DJ Rou

Sabato 17.11.2018
Marco Febbraro Visti

Sabato 15.12.2018
The Obscure Music Club

? Resident: Dax DJ

* Free entry & Free Lovin’

RA Upcoming Events Calendar

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Bar Sartea
Corso Santi Felice e Fortunato, 362
36100 – Vicenza (VI)

10 years ago, Frequencies interview | Dax DJ

Passione allo stato puro, stile, ricercatezza musicale unita allʼesperienza e allʼinnovazione; la cura maniacale nella scelta dei dischi più underground, la capacità di scovare artisti che solo dopo anni verranno acclamati dal pubblico… potrei continuare a sbriciolare allʼinfinito le qualità e le doti di un artista che rappresenta la realtà sicuramente più attraente del panorama musicale elettronico italiano.

Dario Bedin non è soltanto un dj che ha condiviso la consolle con più di 50 artisti di calibro internazionale fra cui Swayzak, Larry Heard e Alex Smoke; non è solo uno stimato produttore la cui ultima traccia (prodotta insieme al socio Mog) è stata selezionata nella compilation etichettata Fabric mixata da Steve Bug; non è soltanto uno degli artisti più richiesti dalle maggiori label della scena elettronica… Se questo per alcuni, anzi per molti, è già troppo, per lui è troppo poco… Infatti questo ragazzo di Vicenza ha dato prova di essere anche un ottimo art director, p.r. ed organizzatore; uno che ci sa fare proprio alla grande: ha creato un festival denominato Jazz Not Dead in cui ospita un mix di artisti veramente affascinante: da quelli più in voga del momento (per esempio Jona della Get Physical, Tractile della Minus e Skat della Karat), ai mostri sacri (come Daniel Wang, pilastro della musica disco), alle realtà emergenti (Ra.H della Morphine), il tutto in una location tanto classica quanto innovativa: un bar storico di Vicenza. Insomma se il Martedì sera siete a Vicenza, volete bere uno spritz o una birra dopo cena e capitate al Sartea… non vi dovete impressionare se ragazzi che vanno dai 25 ai 40 anni ballano ammaliati da un vortice di musica disco attorno ad una consolle presidiata da Dax e Daniel Wang, Dax e Prosumer, Dax e Mike Huckaby; insomma questo dipende da chi sarà lʼospite quella sera … lui, Dax, ci sarà sicuro e il divertimento è assicurato.

Parliamo di Disco: come è nata la tua passione per questo straordinario genere musicale?

La Disco music è tutto, non ci sarebbe lʼhouse music e tutto il resto, senza! Mi son avvicinato a questo genere da un percorso musicale un poʼ contorto. Fin da piccolino ero appassionato di Kraftwerk e musica elettronica, seguivo settimanalmente e sapevo a memoria la classifica dei singoli Pop più venduti di Stereo Rai 2, inoltre mio padre mi regalava un vinile al mese.. Poi verso i 16 anni cominciai a frequentare il Music Power (il negozio di dischi Import più importante e unico della zona di Vicenza) e con i pochi soldi a disposizione settimanalmente, mi compravo un disco ogni week (la scelta era assai impegnativa).. Praticamente andavo ogni giorno in quel negozio e la passione era tanta che mi presero per lavorarci nei fine settimana. I titolari di quel negozio: Ciso e Renzo erano per me dei maestri. Son stati loro ad introdurmi nel mondo delle etichette discografiche e a farmi scoprire la Disco music! Inizialmente acquistavo house, acid, solo un poʼ più tardi cominciai lʼavventura funk, boogie, a suonar i re-edits (Harvey, Idjut Boys: Dan Tyler & Conrad McDonnell, Steve “Fella” Kotey) e poi a collezionare vinili 70, 80 originali, prendendo spunto dagli “iniziatori”: Mancuso, Levan e il mio mito: Ron Hardy! Direi “itʼs all about House music…”.

Comʼè attualmente considerata la musica disco in Italia e quale potrebbe essere il suo futuro?

In Italia negli anni 70, 80 si son sviluppati vari stili musicali di matrice Disco che ancora oggi nutrono ed ispirano gli artisti e dj di mezzo mondo. Va ricordato tra lʼaltro un DJ “mito” Daniele Baldelli, e la schiera di “metti dischi” sviluppatasi da quella scia, filone chiamato Afro! Pensa che la prima musica da discoteca che ho ascoltato era proprio questa. Cosmic sound: miscela di: funk, brasil, disco, italo disco, elettronica suonata lenta ed effettata/equalizzata da paura.  I  ragazzi  al  mio  paese  ascoltavano  nelle  loro macchine  (dagli  impianti  hi-fi tamarrissimi) proprio questa musica.. mentre nelle radio si suonavan i primi pezzi house, dance. A quellʼepoca, non avrei mai immaginato e conosciuto lʼimportanza di quella musica… al giorno dʼoggi si campiona, saccheggia e manipola tutto.

Quali sono, secondo te, i produttori e le etichette più interessanti in questo momento per quanto riguarda la musica disco?

Sinceramente in questo periodo seguo poco le produzioni Disco “nuove” in quanto non sento nulla di buono per le mie orecchie: continuo ad aquistare Disco music originale nei mercatini, fiere del disco, e-bay, discogs e puntualmente ogni settimana prendo e suono di tutto: dalla deep house, detroit, alla modernissima musica elettronica, minimal ecc. Amo tutta la musica: quella underground. Gli artisti e le labels che han qualcosa da dire! Prediligo le piccole case discografiche e quella gente che si sbatte tanto per “venir fuori allo scoperto”. Basta seguire la mia chart mensile su RA per assaporare e scoprire le nuove frontiere sonore.. dove sta andando la musica “alternativa” e naturalmente il mio gusto musicale, in continua evoluzione!

Parliamo della realtà italiana. Chi consideri i maggiori artisti italiani in questo momento?

La scena italiana sta crescendo, sebbene ha bisogno di maggior collaborazione, coesione e valorizzazione! Ammiro tantissimo la scena minimal techno della Sardegna: Renato Figoli, Dusty Kid, Ferlin.. La scuola Napoletana (ho i vinili di tutti), la scena Romana (Lory D, Passarani, Francisco, Guglielmo Mascio, Cocco); gli amici della nu-disco: Mammarella, Capone, Giordani, Rocca; Bologna: Unzip, Tommaso, Pasta Boys; poi gli Italo Boys, Massi DL, la scena torinese (xplosiva), la scena milanese (Lele Sacchi), la scena genovese (010 Club e Djs) .. Manca qualcuno? Ah sì .. La scena veneta: Mog, Mogdax, Shadow Sync, Chronic Flakes, Paolo Tamoni, Seba Kiodin, Stephan Krus, Laverna, Spiller, Mawkish e tutti gli artisti della Nano Records, Ra.H (Morphine Records), Madteo (Lanquid). Come puoi notare il panorama musicale è vasto, suggestivo e pieno di energia… la lista è ancora lunga e perdonatemi se non ho ricordato tutti!

Credi che sia una cosa giusta che oramai “suona solo chi produce” o puoi smentire questa voce così insistente negli ultimi tempi?

Direi: chi produce, suona? E che suona? Il computer? Dove suona? Credo che “chi suona” (mette i dischi o cd o mp3), deve per forza amare la musica in primis… conoscere la musica (intendo le note musicali, armonie ecc.), poi può pure produrre o provarci, ma al giorno dʼoggi è una cosa normale e pure facile: chiamiamola software music!?

Comʼè la realtà clubbing italiana e quale consiglio ti sentiresti di dare ad un direttore artistico di club underground?

Son poche e rare le vere situazioni “underground” qua in italia. Tutto fa moda e tutto diventa moda! Passa in secondo piano la musica, la qualità, la ricerca, la cultura e se vuoi anche la naturalezza e libertà artistica, musicale. Ai direttori artistici dico: pensate meno alle vostre tasche e ogni tanto andate a farvi un viaggetto a Berlino, Londra, Parigi ecc. Se la scena italiana è quella che è ..stendiamo un velo pietoso..

Meno male che dal basso stanno nascendo festival, raduni, raves e nuove situazioni Club valide!

Con la nascita di software (anche facilissimi da usare) ognuno può mixare senza sbagliare le battute … insomma crescono i dj a vista dʼocchio grazie alle nuove tecnologie e inoltre tutti possono acquistare in formato mp3 (tramite i digital stores) quasi qualunque traccia underground, che appena 5-6 anni fa sarebbe uscita solo in vinile. Che ne pensi?

Eʼ vera la diffusione dei DJs: spuntano da tutte le parti! Tutti fanno i DJ, una volta era cosa più rara! Nella realtà dei fatti, pochissimi comprano gli mp3, perchè li puoi benissimo scaricare gratuitamente dalla rete da vari blog specializzati; scaricar coi software.. Risultato: tutti hanno e suonano la stessa musica; alla qualità sonora vien data poca importanza (hai presente un mp3 a 128?) .. di conseguenza si vendono pochissimi vinili, gran parte dei distributori di musica a livello mondiale stanno chiudendo .. e nascono una decina di labels digitali ogni settimana! Beatport = McDonalds globalized! Di questo passo dove andremo a finire? Ognuno di noi avrà una label personale… diventerà così ridicolo “comporre musica”, che suoneremo tutti con lo stesso software, preset, suoni (solo i più bravi avranno un “suono proprio”).. Bella schifezza! Al contrario esistono etichette discografiche che continuano a stampare vinile, distribuendolo in maniera indipendente.. edizioni limitate (NO mp3). Attualmente ammiro e supporto questa scena.. “into the underground”.

Se dovessi descrivere le caratteristiche di un tuo dj set che cosa diresti? Qualè la componente che ritieni sia più importante?

Premesso che “I love music”, dipende molto da dove suono: dal rave, club, after, bar, festival e  con  chi  suono.. Mi piaccion le componenti ritmiche, la sperimentazione, le atmosfere deep, i vortici disco. Ogni situazione può avere le sue sonorità caratterizzanti, quindi la scelta dei vinili da portare via varia… e vi assicuro che avendo più di 10.000 vinili, diventa difficile. Mi piace esser eclettico, spaziare.. come maestri e riferimenti per tecnica e stile: Ron Hardy (programmazione/playlist eccellente e sorprendente), Villalobos (la tecnica, selezione e follia), Hawtin (tecnica e tecnologia/effettistica), Jeff Mills (vortice e atmosfere). Vi basta?

Quali sono i 5 vinili che porti sempre con te?

Lilʼ Louis & The World – Nyce & Slo (Epic)

Adonis – Weʼre Rocking Down The House (Trax Records)

Mr. Fingers – Amnesia (Jack Trax)

Ricardo Villalobos – Thé Au Harem DʼArchimède (Perlon)

Bobby Konders – House Rhythms (Nu Groove Records)

Quali sono i tuoi nuovi progetti musicali?

Attualmente deve uscire Mogdax – Phonola EP sullʼetichetta inglese Deep Freeze; il progetto Mawkish su Nano Records, e altre collaborazioni e remix. La traccia Mogdax nella compilation Fabric 37 è andata molto bene ed abbiam raccolto molti consensi, nonché nuove collaborazioni. Ultimamente mi sto concentrando molto sulle produzioni: sia elettroniche, disco e deep house. Come è noto, non riesco a focalizzarmi su un solo genere, lo trovo riduttivo! Adoro la sperimentazione di software nuovi (Max msp / Processing), i sintetizzatori analogici, drum machines e i nuovi gadgets elettronici (ultimo: Kaossilator). Ci tengo a dire: non son un “animale” da studio di registrazione (passare ore e ore davanti al sequencer) .. dopo un poʼ devo staccare la spina e scappare via! Consiglio: cercate di far musica con il minimo indispensabile: troppi software, vst ecc. creano solo che confusione.. Altra cosa: prima di sottopormi allʼascolto un Vs. demo, ascoltatelo e riascoltatelo bene. Ho dei gusti un poʼ difficili, ma.. decisivi! May the funk be with you *

By Giacomo Ridella | Frequencies | Intervista a Dax DJ 09.02.2008