1 – Parlaci di te: la tua passione per la musica e l’arte del DJ.
E’ un fatto viscerale che difficilmente si può spiegare, come tutti coloro che provano un sentimento così profondo verso la musica e/o qualsiasi altra cosa, sa bene. E’ il mio quotidiano, il mio lavoro. E’ un impegno grande che magicamente non costa fatica anche quando non è tutto rose e fiori. E’ la voglia crescente di studiare, approfondire, ricercare e magari migliorare. E poi c’è il DJing che è (solo) una parte di questo impegno, ma che è indiscutibilmente ciò che amo fare di più. La possibilità di condividere con qualcuno la tua musica preferita è un privilegio prezioso sul quale rifletto seriamente tutte le volte e mi emoziono provando umilmente a proporre qualcosa che non sia ne facile, ne scontato, avendo sempre a mente che l’apprezzamento passa attraverso il divertimento.
2 – La figura del label manager: parlaci della tua esperienza con Strictly Groove Recordings e le altre etichette che hai creato.
E’ un’esperienza cominciata almeno dieci anni fa, che porto avanti con tantissima dedizione. Il ruolo del discografico mi stimola moltissimo. Ho cominciato producendo musica inedita e voglio tornare a farlo. Ma in questo periodo mi occupo quasi esclusivamente di ristampe con Erezioni, La Bella Di Notte, Omaggio e Seminato, ogni etichetta rivolta ad un genere specifico. C’è sicuramente un aspetto commerciale che mi ha spinto ad aprire questa parentesi, perché con le ristampe è forse più “facile” permettersi delle tirature sensibilmente più importanti, ma credo che tutto nasca dal mio essere compratore e rivenditore di vinile usato, con un forte desiderio di rendere accessibile a quanti più appassionati possibile, dischi così rari e costosi. E poi è un grande onore avere a che fare con artisti di un altro tempo, spesso blasonatissimi e collaborare con loro al tributo (vedi così le mie ristampe) di capolavori immensi.
3. Il tuo rapporto col vinile.
Totale. Dopo un bicchiere per l’acqua, una fetta di torta, la tazzina del caffè e lo spazzolino da denti, è il primo oggetto fisico che tocco e probabilmente l’ultimo, prima di mettermi a letto.
4 – Cosa pensi dell’attuale scena Clubbing italiana.
Penso che sia un po’ la scena che fu. Per tutti quelli come me che hanno vissuto gli anni ’90, è difficile, come dire, parlare di scena, perché abbiamo uno degli esempi massimi, ancora sotto gli occhi. E non sono affatto un nostalgico, anzi, però vedo che le situazioni più interessanti (e sane) le promuove sempre chi ha una certa esperienza. Raramente vedo la creatività e quell’ingenua spregiudicatezza intrinseca nei giovani, come i giovani degli anni ’90, certamente fomentati da un fermento culturale imparagonabile e da un periodo fortemente rivoluzionario per la musica clubbing. E’ vero anche che negli anni ’90 si è creato da zero qualcosa di totalmente nuovo ed alternativo, che oggi manca, certamente per più di un motivo. Non credo sia questa la sede però…
5 – Cosa ti aspetti da Discogatto.
Mi aspetto di ritrovare gli amici che non abbraccio da tempo e di incontrarne di nuovi. Tanti appassionati di musica, gente sorridente, libera almeno per una sera, persone in vena di far festa. Mi aspetto di essere accolto alla grandissima da tutto lo staff del mitico Bar Sartea e di godermela ai piatti insieme a DAX.
6 – Progetti futuri.
Si lavora a testa bassa per cercare di offrire sempre il meglio ai fan di Strictly Groove e le etichette annesse sopracitate, e una sempre più ampia selezione di dischi di qualità ai nostri affezionati ed eventuali nuovi clienti collezionisti e non.
Disco Gatto intervista a Marco Febbraro: Amateur DJ, music consultant, utopian
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